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Consumo e consumismo

La nostra politica economica è basata sul consumo non sul consumismo.

Prima della teoria keynesiana le teorie classiche erano basate sulla legge della domanda e dell'offerta, la quale stabiliva che la produzione fosse determinata dalla domanda. Con Keynes invece si stabilisce che si può stimolare il consumo, anche con metodi fittizi come la costruzione di opere pubbliche inutili, allo scopo di fornire qualcuno di reddito perché possa spenderlo e riavviare la circolazione del denaro.

Questo capovolge la situazione, si passa da un sistema in cui la domanda (o il consumo) guida gli sviluppi dell'economia, ad un sistema in cui si pilota il consumo allo scopo di spremere il più possibile dalle fasce medio basse. Si passa quindi al consumismo, e si fornisce alle classi economiche più basse solo quel tanto che serve a tenere viva l'economia, manipolando gli acquisti in modo da favorire i grossi investitori. Keynes dice che il reddito nazionale dipende dalla domanda effettiva, e che lo stato deve intervenire manovrando a livello globale le determinanti dell'attività economica.

Si passa da acquirente a consumatore, con la conseguenza di diventare un oggetto invece che un soggetto dell'economia.

Quindi dire "la produzione deve essere basata sul consumo e non sul profitto" significa: "non vogliamo il consumismo, non vogliamo lo spreco di lavoro al solo scopo di far circolare denaro, non vogliamo che le persone ricevano il sussidio di disoccupazione senza fare niente, non vogliamo l'assistenzialismo, non vogliamo che i prezzi siano manipolati da facilitazioni per manovrare il consumo".

Il consumo deve guidare l'economia, e il massimo profitto individuale non sempre corrisponde con il massimo vantaggio economico per le persone.

L'unica forma accettabile di manipolazione dei prezzi per noi accettabile è quella effettuata per mezzo di dazi, solo se lo scambio avviene fra zone in cui non ci sono gli stessi parametri economici. I parametri economici da considerare sono per noi il potere d'acquisto delle persone e la distribuzione dei redditi.

Dire consumo invece che domanda ha una valenza precisa:
Domanda: Quantità richiesta di un dato bene, a un certo prezzo, da parte di un singolo e dal mercato.

Consumo: Destinazione finale, al termine del processo produttivo, di beni o servizi al soddisfacimento dei bisogni umani.

Consumo quindi non è una cosa astratta, come la domanda, che può essere piegata ad interpretazioni keynesiane e quindi di manipolazione dei "consumatori", consumo si riferisce al soddisfacimento dei bisogni umani, non dei bisogni fittizi.

Per soddisfare il consumo una pianificazione della produzione a livello provinciale è importante e indispensabile.
Capitalismo, Comunismo e Democrazia Economica Notiziario di Cultura Proutista